
La batimetria per l’area delle Isole dei Quattro Monti, basata su sondaggi di profondità raccolti a metà del XX secolo.
Credito: Hélène Le Mével.
Strato vulcani ravvicinati
Ricercatori provenienti da diverse istituzioni e discipline hanno studiato il Monte Cleveland, il vulcano più attivo del gruppo, cercando di capire la natura delle Isole dei Quattro Monti. Hanno raccolto prove che dimostrano che le isole potrebbero appartenere a una caldera interconnessa.
L’enorme ammasso è costituito infatti da sei strato vulcani ravvicinati: Cleveland, Carlisle, Herbert, Cagamil, Tana e Uliaga. Delle sei montagne, Cleveland è stata la più attiva negli ultimi due decenni, generando nuvole di cenere che raggiungono altezze da 4,5 a 10 chilometri.
Come è noto infatti, le caldere sono gigantesche camere sotterranee piene di magma che hanno causato alcune delle eruzioni più catastrofiche nella storia del nostro pianeta.
La Caldera di Yellowstone è diventata una delle più famose per le sue dimensioni e il potenziale pericolo. Se inizia a eruttare, riverserà lava calda su un’area di 48-64 km. Tali eruzioni possono anche portare alla formazione di abbondanti quantità di cenere che possono cambiare il clima sia in una particolare regione che in tutto il mondo.
Una possibile caldera in Alaska non rappresenta un imminente pericolo, ci sono infatti molti super vulcani nel mondo che sono rimasti inattivi per decine di migliaia di anni. Tuttavia, questa è potenzialmente una scoperta molto importante: secondo AGU, il gigantesco sistema interconnesso di vulcani potrebbe causare “gravi problemi globali” in futuro.
Secondo l‘US Geological Survey, la sospensione trasportata dal vento di particelle di zolfo e cenere leggera, si diffonderà in tutto il pianeta e probabilmente causerà “un notevole calo della temperatura sulla Terra“.
di Monica Ellini